La Piazza d’Armi di Milano diventa un luogo del cuore

Parte nord ovest di Milano, zona 7. C’è una grande Piazza d’Armi, diciamo di circa 60 ettari, in via delle Forze Armate, con la Caserma Perruchetti e magazzini militari.

Ambienti enormi da una parte, una grande prato verde lasciato all’incuria, dall’altra. In mezzo a boschi, una zona umida, un’aerea utilizzata fin dal dopoguerra come orti urbani e un campo di polo, è spuntato un battito di cuore, quello del F.A.I., Fondo per l’Ambiente Italiano che, insieme a Intesa Sanpaolo, in collaborazione con il MiBACT, ha selezionato la Piazza d’Armi tra i 24 Luoghi del Cuore. Cosa significa? Che quella grande Piazza d’Armi di nome e di fatto, lasciata a se stessa e verso la quale in molti avevano perso le speranze, saranno realizzati progetti di restauro e di valorizzazione così come verranno avviate azioni mirate presso gli Enti di Tutela.

Una bellissima notizia per un altro bene del patrimonio meneghino, ma siamo proprio sicuri di conoscere Piazza d’Armi e capire il valore di una tale azione di riqualificazione?

Prima di rispondere di sì, bisogna conoscere la storia.

PIAZZA D’ARMI: LA STORIA IN BREVE

Due passi da Baggio. Magazzini Militari e la caserma Santa Barbara. Da dove arriva Piazza d’Armi?

La prima volta che un documento riporta il suo nome su una mappa è il 1911.
Tre anni più tardi, cioè nel 1914, la Piazza corrisponde all’area degli “Hangars” per la costruzione di dirigibili.

Con la prima metà degli anni ‘30 la superficie di volo venne smantellata e nel 1931 si inaugurarono a ridosso della Piazza il nuovo Ospedale Militare e la Caserma Santa Barbara, ora utilizzata in parte dall’Esercito.

Dalla fine degli anni ‘80 la natura ha lentamente trasformato la Piazza in un’alternanza di boschetti e aree umide frequentate da uccelli migratori.

PIAZZA D’ARMI: COSA CAMBIA CON IL FAI

L’attivazione dei cittadini al censimento è legata a un progetto di lottizzazione che insiste sull’area e che prevede una volumetria consistente con la conseguente perdita di naturalità dell’area – recita il sito del Fondo Ambiente Italiano.

PIAZZA D’ARMI: 7 COSE CHE NESSUNO VI HA MAI DETTO

Se già questa storia non fosse sufficiente ad apprezzare il valore di Piazza d’Armi da sola o in relazione al Comune di Milano, ecco 5 cose che nessuno vi ha mai detto:

#1. Nella Piazza d’Armi alle porte di Baggio vi abitano specie animali protette come il tritone e il rospo smeraldino, certificate dal WWF;

#2. Su questa Piazza nel 1913 l’Ingegner Forlanini costruì le Officine Leonardo Da Vinci. Da esse uscì il primo dirigibile italiano denominato “città di Milano”. Le officine tuttora esistono e sono un ottimo esempio di archeologia industriale milanese;

#3. Si chiamava Rosina Ferrario la prima aviatrice italiana che negli anni ’10, in più occasioni, volò sulla Piazza d’Armi divenuto Aerodromo di Baggio. L’aerodromo fu anche il primo aeroporto milanese;

#4. Da più di 20 anni su quest’area vengono allevate le api: più di 120 arnie per qualche milione di api, che ben sappiamo essere tra le migliori sentinelle per il benessere ambientale;

#5. Qui il leggendario reggimento a cavallo “Voloire” svolgeva i suoi addestramenti fino a pochi anni fa.

#6. La piazza d’Armi rende al Comune di Milano 1.000.000.di Euro/anno per sempre in VALORI ECOSISTEMICI;

#7. La massa arborea presente in Piazza d’Armi ora verrà raggiunta dai parchi milanesi di nuovo impianto tra non meno di 30 anni

Per ulteriori informazioni: Iluoghidelcuore.it

Per le informazioni si ringrazia: Associazione Piazza d’Armi Legiardiniere milano

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Happy Colonna: aperitivo di istruzione e scuola in via Conservatorio

E’ già arrivato il lunedì mattina: qualcuno torna al lavoro, qualcun altro – più giovane – si mette in marcia per raggiungere i banchi di scuola.

Sono le ultime settimane, l’anno sta per finire, si stanno tirando i remi in barca di un anno di fatiche sui libri, si affrontano le fatidiche scelte sul “cosa fare dopo”. E se anche questo momento diventasse un’occasione per conoscere una storia poco conosciuta di Milano?

Esattamente DOMANI, dalle 17 alle 20, l’Istituto Vittoria Colonna di via Conservatorio 4, aprirà le sue porte per un aperitivo di delizie e anteprime sul percorso scolastico che ha da offrire*.

Dal momento denominato “Origami Insieme” alla spiegazione dell’integrazione della lingua inglese già a partire dalla materna o la possibilità di intraprendere percorsi formativi innovativi, dalle storie di domani ancora da scrivere ai racconti di ieri, gli ospiti potranno muoversi tra gli ambienti in stile gotico-transalpino, quelli fondati nel 1896 dalle Figlie del Cuore di Maria con l’approvazione dell’allora Cardinale di Milano, Andrea Carlo Ferrari per aprire una Scuola nella città.

Una scuola che all’inizio si chiamò “Istituto Grimm”dal cognome della prima direttrice, Angela Grimm: si faceva così, a quei tempi, a Milano. Peccato che, allora e fino al 20 ottobre 1896, si presentò un solo alunno.

Per quindici giorni fu l’unico bambino presente nell’istituto, salvo poi vedersi raggiungere dai altri 11 piccoli compagni di scuola.

Un episodio che viene ricordato con particolare piacere risale all’inizio del 1897, quando i piccoli allievi accolsero intorno all’albero di Natale i bambini austriaci, che frequentano le scuole protestanti, e servirono loro la merenda: fu il primo gesto di solidarietà, di attenzione all’altro, valori che ancora oggi vengono insegnati ai ragazzi“, spiegano dal Vittoria Colonna che oggi porta il nome della nobildonna e poetessa romana vissuta a cavallo tra il XV e XVI secolo.

Romana, meglio, nazionalista fu la ragione che fece modificare il nome all’inizio della prima guerra mondiale.

“Celebre è il salone centrale, con le splendide volte affrescate come il cielo, percorse da rondini che si rincorrono allegre”, concludono dalla Scuola che ha voluto che anche quello dell’istruzione diventasse un “Happy-evento”.

Se questo serve a far conoscere la nostra città e far tornare “cool” lo studio… Happy Colonna sia!

* Istituto Vittoria Colonna: informazioni