Pu-erh capsule collection: l’Arte del Ricevere il tè. Un angolo di relax al The Brian&Barry Building Sanbabila

Non di soli aperitivi, cene, solluccheri al sapore di vino sono fatti gli incontri contemporanei a Milano.
Oggi ce la siamo presi un po’ con calma per questa pubblicazione perché oggi vogliamo segnalarvi un luogo, un oggetto ed un appuntamento che da secoli esige il suo tempo, i suoi rituali, la sua Arte del Ricevere.

Ricordate The Brian&Barry Building Sanbabila? Il nuovo building di San Babila mira ad essere una “factory di shopping experience” – e ve l’abbiamo raccontato.

Proprio per rendere ancora più “esperienziale” il momento dell’acquisto e concedere una pausa di relax ai propri ospiti, in uno dei due piani dedicati alla moda femminile, il , il marchio italiano di tè pregiati (milanese D.O.C. – è nato a Milano nel 2002!) ArtedelRicevere, ha presentato la sua speciale Tea Capsule Collection di 6 tè Pu-erh verdi.

Pu-erh che, tra tutte le varietà di tè, rappresentano il fiore (di tè) all’occhiello del primo corner monomarca di ArtedelRicecere.

Ph. M-Barro - ArtedelRicevere corner al 5° piano del Brian&Barry Building Sanbabila

Piccolino – appena 18 mq – è un concentrato di mobili in legno tinto wengé e sabbia, stoffa nei toni del grigio tortora, boîte in metallo, teiere in ghisa, tazze di fattura orientale ed accessori coordinati. Nei cilindri in plexiglas, tutti ordinatamente disposti, le foglie di tè si mostrano nei loro cinque colori caratteristici: bianco (qualità White Snowbud), verde (Jade Criss Cross Mao Feng), nero (Darjeeling indiano TGFOP1 Makaibari 2 raccolto), blu oolong (Da Hong Pao – Robe Rouge 2012, tè oolong cinese ad alta ossidazione). Ma ci sono anche i tè affumicati, come il Crocodile Fumé, o il mèlange (ad esempio Earl Grey Fleures Bleues e St. Petersburg ai sette agrumi, oppure Brasilian Detox – blend di mate, tè verde e zenzero), e, ovviamente,  i Pu-erh.

Dal cantonese “P’ou-lei”, fanno bella mostra di loro nella loro essenza in purezza alternandosi a tisane e rooibos, prive di teina, quale il dolce Vanilla Sky (rooibos rosso con scorza d’arancio) e alcune produzioni biologiche di tè.

Sono tanti, ce n’è un’intera carta che, per i meno avezzi alla cultura del tè, diventa un’esperienza ed un’avventura: per scegliere quello più giusto c’è una persona apposita, per fortuna!

Ph. M-Barro - Capsule Collection ArtedelRicevere con Brian&BerryPer i più pratici, invece, con Brian&Barry è stata creata una speciale tea-capsule collection dedicata ai tè Pu-erh verdi (sheng cha).

Sei le “etichette” comprese: 4 annate dal 2010 al 2013 oltre a due rarità del 2011 e del 2013.

Il prezzo è abbordabile anche se non propriamente “cheap” (si va dagli 80 euro ai 180 euro a seconda dei prodotti) ma ha una giustificazione ed è un valore storico ed emozionale.

Queste foglie di tè, infatti, provengono da alberi plurisecolari, di oltre 500 anni della varietà. Di foggia larga, crescono sugli altipiani delle regioni di Simao e Xishuangbanna, nella parte più meridionale della provincia dello Yunnan, al confine con Laos e Birmania, dove hanno conquistato il soprannome di “Wonder Tonic” e “Tè medicali” grazie alle sorprendenti proprietà rinvigorenti note sin dai tempi dalla dinastia Tang.

Decisamente un appuntamento diverso rispetto al classico dell’ora dell’aperitivo o accompagnato da un buon vino? Non tanto.

Come ci spiegano da ArtedelRicevere, un’affinità in comune c’è. “Il Pu-erh è anche l’unico tè capace di invecchiare nel tempo: come un buon vino, gli uomini hanno imparato ad apprezzarne le peculiari qualità, il liquore rosso scuro quasi nero, il profumo ancestrale di terra, la texture densa, l’aroma untuoso e quasi dolce oltre alla struttura calma ed equilibrata e si appassionano nel fare degustazioni verticali per apprezzarne le singole annate“.

Non so se si dica “cin cin”, ma le tradizioni, i tè ed ulteriori informazioni sono raggiungibili a questi link: www.artedelricevere.com; www.tea-lounge.it. E concedetevi un po’ di tempo: il tè ed il weekend, a Milano, sono davvero alla portata di tutti! 😉